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martedì 9 marzo 2010

MA PERCHE’ GLI HACKER FANNO GLI HACKER?

Il prof. Andreas Formiconi ci fa riflettere anche su questo…


Ci vuole gratificazione per “fare le cose” ( A. O. HIRSCHMAN), e la gratificazione che offre la propensione a “fare le cose” per la comunità, per una causa comune, è quella dove non c’è distinzione tra “fase del lavoro” e “godimento del frutto”, perché il lavoro stesso produce gratificazione. Questa è la caratteristica del produrre software open source, perchè i frutti sono immediati e, quindi, gli Hacker fanno gli Hacker per la gratificazione intrinseca che c’è in questo tipo di attività. Ma Hacker non è solo il giovane che ha creatività da spendere e tempo da investire! Anche un professionista può essere Hacker, per la gratificazione di esserlo, per contribuire a fare qualcosa per la comunità. Con Internet la “massa” si esprime e Internet consente di investire i propri talenti e di renderli disponibili a tutti. Il dottor Antoine Rosset e il dottor Kevin Rosemberg sono due esempi di questa realtà. Entrambi premiati dalla APPLE per aver creato OSIRIX, un software open source per le immagini mediche. Nella rete, per essere accettati, si può essere chiunque sappia fare qualcosa, …ma “chi vuole fare bene fa tardi”, cioè, chi ha da investire al meglio non può badare al tempo impegnato, all’ora di servizio, ecc. Gli Hacker sono persone animate da curiosità, che hanno creatività da investire per soddisfarla, ma con un impegno di tempo e di lavoro per far crescere e non per sprecare opportunità e risorse: Il loro lavoro ha favorito la creazione del PC e del MODEM, l’affermazione planetaria di Internet, l’invenzione delle realtà virtuali” . …”( Pekka Himanen “L’etica Hacker”).

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