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giovedì 1 aprile 2010

riflettendo su...giustizia/ingiustizia

Episodi di ingiustizia, a scuola, ovviamente sono molto frequenti, forse una prassi.
Prima di narrarne uno, rifletto sul significato da attribuire al termine “ingiustizia” nel contesto educativo-scolastico. L’ingiustizia è la negazione della giustizia, a danno di una o più persone. Sia la nostra Costituzione e sia la Carta dei diritti dei bambini e delle bambine sanciscono dei diritti …"Principio primo: il fanciullo deve godere di tutti i diritti enunciati nella presente Dichiarazione. Questi diritti debbono essere riconosciuti a tutti i fanciulli senza eccezione alcuna, e senza distinzione e discriminazione fondata sulla razza, il colore, il sesso, la lingua la religione o opinioni politiche o di altro genere, l’ origine nazionale o sociale, le condizioni economiche, la nascita, o ogni altra condizione sia che si riferisca al fanciullo stesso o alla sua famiglia". Invece, purtroppo, anche se c’è uno sforzo legislativo e delle istituzioni, per garantire e concretizzare le pari opportunità, a tutt’oggi le ingiustizie, in tal senso, sono tante, nella scuola come nel sociale. In un liceo scientifico, un ragazzo ucraino, al terzo anno di frequenza e da due anni in Italia, si trova a dover fare i conti con la non conoscenza della lingua italiana. E’ un ragazzo interessato, attivo nella partecipazione alla vita scolastica, con ottime basi di conoscenze e abilità, socievole e disponibile con adulti e coetanei. La prof.ssa di italiano, però, riferisce alla madre che il ragazzo non può avere un voto superiore a 6 per le sue carenze linguistiche. Ma…"Principio quinto: il fanciullo che si trova in una situazione di minoranza fisica, mentale o sociale ha diritto a ricevere il trattamento, l’educazione e le cure speciali di cui esso abbisogna per il suo stato o la sua condizione.". Oltre a rilevare queste carenze…cos’altro fa la scuola? Ovviamente, il ragazzo vive una condizione di consapevole limite e impossibilità a fare meglio. Ma… " Principio secondo: il fanciullo deve beneficiare di una speciale protezione e godere di possibilità e facilitazioni, in base alla legge e ad altri provvedimenti, in modo da essere in grado di crescere in modo sano e normale sul piano fisico intellettuale morale spirituale e sociale in condizioni di libertà e di dignità". Invece, non c’è opportunità di recupero e integrazione, tranne le attività curricolari progettate per alunni “italiani”, e, soprattutto, c’è un quadro di valutazione standard, che non comprende “note a piè pagina” con la voce “persona=individuo unico ed irripetibile, con diritti e doveri pari a tutti i suoi simili…” . " Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese." (Costituzione Italiana Art. 3.). …La madre, preoccupata per le difficoltà del figlio, chiede informazioni qua e là circa un insegnante che dia ripetizioni di italiano e di latino. Ovviamente a sue spese!!! Ma il ragazzo non frequenta la scuola dell’obbligo? E poi…non è un suo diritto quello dell’educazione? " Principio settimo: il fanciullo ha diritto a una educazione, che, almeno a livello elementare deve essere gratuita e obbligatoria. Egli ha diritto a godere di un educazione che contribuisca alla sua cultura generale e gli consenta, in una situazione di eguaglianza di possibilità, di sviluppare le sue facoltà, il suo giudizio personale e il suo senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un membro utile alla società. Il superiore interesse del fanciullo deve essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua educazione e del suo orientamento; tale responsabilità incombe in primo luogo sui propri genitori . Il fanciullo deve avere tutte le possibilità di dedicarsi a giochi e ad attività ricreative che devono essere orientate a fini educativi; la società e i poteri pubblici devono fare ogni sforzo per favorire la realizzazione di tale diritto. ". " L’educazione è un diritto universale di ogni essere umano per diventare ciò che è, ossia diventare un uomo… Compito primario dell’educazione è rendere innanzitutto il soggetto consapevole della specificità della sua natura , del potenziale educabile di cui è portatore, della responsabilità di svilupparlo per la crescita personale e per il giusto inserimento nella convivenza di cui fa parte. In ordine di priorità essenziale, il primo compito dell’educazione è formare l’uomo, o più esattamente guidare lo sviluppo dinamico per mezzo del quale egli forma se stesso." (da ASPETTI E PROBLEMI DELL’EDUCABILITÀ UMANA L’uomo e la sua educazione di Carmela Di Agresti). "Per aiutare gli studenti ad apprendere bene è necessario cercare di adattare ad ogni allievo le proposte didattiche e la metodologia "( da “Il lavoro educativo”, S. Kanizsa). L’insegnante deve adattare obiettivi e metodi alle necessità della classe e, mai come in questa professione, deve far riflettere questa affermazione di Platone: “Chi commette un'ingiustizia è sempre più infelice di quello che la subisce”.

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