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lunedì 12 aprile 2010

Chi è il primo della classe?


La "magister arte" del maestro è, oggi, ancora intesa come un "mucchio" infinito di conoscenze che costituiscono troppo spesso un patrimonio fine a se stesso. E questo modo dell'insegnante di interpretare la propria professione crea danni agli alunni, non di raro coinvolti in un fare "competitivo" di "rivalità" di "chi arriva prima" di "chi è il primo, il migliore, il più bravo". Non è questa la scuola che forma i cittadini della società attuale! Oggi occorre potenziare la creatività, incanalandola e non soffocandola nel sapere; occorre stimolare la collaborazione, la condivisione, l'aiuto reciproco, e non alimentare contrasti e frustrazioni; occorre realizzare una scuola per tutti che fa crescere e che arricchisce, che si adegua alle nuove forme di comunicazione, ma che non perde la sua identità di "agenzia educativa". Quanto è vero che è necessario conoscere e riflettere sulla relazione educativa! Essere consapevoli che il nostro dire, fare, essere con l'alunno, condiziona il suo dire, fare, essere con gli altri e, ancor prima, con se stesso. Una volta era educativo il bastone, oggi ne è rimasto il rumore, che si traduce in frequenti rimproveri e mortificazioni, in un contesto educativo che esalta la personalizzazione, ma che non ha sufficienti registi consapevoli e capaci di concretizzarlo.

Che tristezza! E proprio pensando alla scuola, che dovrebbe essere il luogo dei bambini, dei ragazzi, dei giovani...

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