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mercoledì 2 dicembre 2009

Per noi docenti dell'era del digitale, dei social network, del cyberspazio, della rivoluzione del "virtuale", questi dati sono l'indice di una trasformazione in atto rapida e radicale: ci potrebbe travolgere e far scomparire!!!
Tenendo un libro stretto tra le mani, corriamo verso ciò che cambia.
<< L’impiego di Internet tra gli italiani è passato dal 45,3% del 2007 al 47% della popolazione nel 2009.
… ormai il web è diventato familiare per l’80,7% dei giovani e il 67,2% delle persone più istruite…
Il numero delle persone che hanno un rapporto esclusivo con i media audiovisivi (radio e Tv) rimane praticamente stabile (26,4%), mentre diminuiscono quanti hanno una “dieta mediatica” basata al tempo stesso su mezzi audiovisivi e mezzi a stampa (dal 42,8% al 24,9% tra il 2006 e il 2009). La somma di questi due gruppi rappresenta il totale di quanti non hanno ancora colmato il digital divide, la cui soglia si collocava nel 2006 al 71% e scende oggi al 51,3% della popolazione. Nasce però un nuovo divario tra quanti contemplano nelle proprie diete i media a stampa (insieme a radio, Tv e Internet) e quanti non li hanno ancora o non li hanno più. Se il digital divide si sta attenuando, il press divide invece aumenta, visto che nel 2006 era il 33,9% degli italiani a non avere contatti con i mezzi a stampa, mentre nel 2009 si è arrivati al 39,3% (+5,4%). Ad aumentare negli ultimi anni l’estraneità ai mezzi a stampa, e in misura rilevante, sono stati i giovani (+10%), gli uomini (+9,9%) e i più istruiti (+8,2%), cioè i soggetti da sempre ritenuti il traino della modernizzazione del Paese..
Sono cinque i social network più popolari: Facebook, conosciuto dal 61,6% degli italiani, YouTube (60,9%), Messenger (50,5%), Skype (37,6%) e MySpace (31,8%). Le percentuali raggiungono valori ancora più elevati tra i giovani di 14-29 anni. Per nove ragazzi su dieci Facebook (90,3%), YouTube (89,2%) e Messenger (89,1%) rappresentano mondi ben noti, con le loro regole e i loro “contatti”.
La principale motivazione che ha spinto gli utenti a iscriversi a Facebook è il desiderio di mantenere i contatti con gli amici…
Poco più di un utente su quattro (il 26,8%) constata che da quando si è iscritto a Facebook tende a dedicare meno tempo ad altro. L’attività più penalizzata è la lettura di libri…

( da VIII Rapporto Censis http://www.key4biz.it/News/2009/11/19/Tecnologie/censis_media_social_network_H3G_Mediaset_Mondadori_Rai_Telecom_Italia_fedele_confalonieri.html )

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